È interessante notare come il sostantivo
"emergenza" che, normalmente indica una situazione negativa
improvvisa cui bisogna porre immediato rimedio, nel linguaggio giornalistico
italiano venga usato regolarmente per indicare il fenomeno di un flusso
costante di persone, che da anni giungono in Europa in cerca di condizioni di
vita migliori. Parliamo naturalmente dell' "emergenza immigrati", che
lontano dall'essere un lampo a ciel sereno, ha potuto generare nel tempo un
complesso sistema di sfruttamento celato dietro l'assistenza umanitaria.
Difatti si allarga lo scandalo dei “pocket money”, la paga giornaliera degli
immigrati che sbarcano dai barconi e vengono sistemati nelle più diverse
struttute territoriali. Quel “buono” che gli stranieri dovrebbero spendere solo
per qualche pasto e generi di immediata necessità (dagli indumenti intimi al
dentifricio, alle schede telefoniche) vale 2,50 euro a persona.. Don Vincenzo
Federico, della Caritas diocesana di Teggiano, è indagato per peculato nell'ambito
dell'inchiesta sulla truffa dei migranti avviata dalla procura di Napoli e che
ha già portato in carcere Alfonso De Martino e Rosa Carnevale. Secondo il
provvisorio capo di imputazione, non è contestata la mancata consegna dei
ticket money agli immigrati, ma la spendita dei detti ticket money in schede
telefoniche. È «verosimile» che alla Caritas di Teggiano finissero parte dei
guadagni illeciti realizzati sugli aiuti ai migranti da parte di Alfonso De
Martino, il titolare della associazione onlus «Un'Ala di Riserva» arrestato
dalla Guardia di Finanza.È quanto ipotizzano i magistrati titolari dell'inchiesta
che stanno svolgendo accertamenti anche sulle strutture di accoglienza gestite
dalla Caritas salernitana.L'ipotesi investigativa si fonda sul presunto
traffico di pocket money: De Martino si sarebbe impossessato di tali somme
acquistando schede telefoniche presso la rivendita di cui è titolare la sua
compagna (ben 582.248 pocket money, sottolineano gli inquirenti).Parte di
questi ticket provengono dalle strutture gestite dalla Caritas di Teggiano. Ciò
si basa su alcune dichiarazioni rese ai pm dallo stesso De Martino nel gennaio
scorso. «Fui io a proporre a Fiore Marotta (collaboratore, spiega ai
magistrati, della Caritas di Teggiano riconducibile al responsabile della
Caritas Campania don Vincenzo Federico) di far convergere sulla mia edicola,
qualora ne ravvisasse l'esigenza, i ticket che venivano riconosciuti ai loro
ospiti in forza del contratto stipulato con la Regione Campania». A dicembre, a
Salerno, Don Vincenzo Federico, direttore regionale della Caritas, era stato
insignito dell’onorificenza di «Cavaliere della Repubblica», per il suo impegno
nell’accoglienza dei migranti. Sembra passato un secolo. Adesso si deve
difendere dall’accusa di peculato.
Il tema centrale del numero di questo mese di "Popolo Sovrano" è, come si è visto, l'immigrazione, ma quella che noi vogliamo raccontare non è tanto la storia di un fenomeno ineluttabile caratteristica intrinseca della vita dell'uomo sulla Terra, quanto la storia di un vero e proprio progetto ideato e promosso da un uomo da considerare il vero artefice dell'Unione Europea. Tale visione implica che, in una "realtà globalizzata", tutto cio che un tempo poteva ricondursi a fenomeno naturale ed inevitabile, finisce col perdere il suo carattere fatalista, per assumere i tratti di una chiara espressione di volontà. Per quanto riguarda l'immigrazione possiamo tranquillamente affermare che l'abbattimento del regime di Gheddafi e la successiva avanzata dell'Isis in Libia, eventi entrambi generati dalla volontà politica degli Stati occidentali, hanno creato le condizioni del massiccio esodo di profughi verso il Vecchio continente. Ma andiamo un po indietro nel tempo fino alla nascita dell'Unione Europea avvalendoci del prezioso aiuto di Francesco Amodeo, autore del libro "La Matrix Europea" , da cui è tratto il seguente scritto,e che ringraziamo per il consenso accordatoci.
Gianni D'Onza
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